SOTTOSOPRA CASTELFRANCO

Comunicare un festival non è solo una questione di strategia, copywriting o piani editoriali. È un atto sensoriale. Perché i festival si vivono con tutto il corpo: si ascoltano, si annusano, si toccano, si gustano. E, quando funziona, lasciano anche qualcosa di inspiegabile, che ha a che fare con l’intuito, l’atmosfera, l’energia condivisa.

Abbiamo fatto una domanda semplice al team di Super: “Se dovessi raccontare un concerto attraverso uno dei sensi, cosa ti verrebbe in mente?” Ne sono uscite risposte spontanee, divertenti, a volte un po’ nostalgiche. Un modo leggero e sincero per raccontarsi, per scoprire come la musica e i festival si vivono e si raccontano.

UDITO – [Andrea, Web Developer]

“Lo ammetto: sono una di quelle persone (giuste o sbagliate, dipende dai punti di vista) che prima di un concerto si studia tutta la setlist. Nei giorni precedenti vivo praticamente in cuffia, ascoltando in loop solo l’artista che andrò a vedere. Quest’anno, mi sono preparato in particolare per Coca Puma a Sottosopra: dalle scalette trovate online sembrava non ci fosse una delle mie canzoni preferite, ma, sarà stata l’atmosfera o un colpo di fortuna, alla fine l’ha suonata ed è stata una sorpresa magica!”

OLFATTO – [Marina, Project Manager]

“L’odore dell’estate ai concerti? Terriccio e prato calpestato sotto i piedi, patatine fritte nell’aria e sudore. Tanto sudore. Vado a concerti metal, hardcore, roba pesante, e finisco quasi sempre nel pogo. Non è un’esperienza raffinata, e va bene così: fa parte del pacchetto. Quel mix di odori ti dice che sei nel posto giusto, che sta per iniziare qualcosa di serio.”

VISTA – [Chiara, Account]

“Una delle immagini che mi è rimasta più impressa quest’anno a Sottosopra è legata a Tatum Rush. Un palco ad arco illuminato da colori caldi, un ensemble di musicisti con diversi strumenti e accanto, le mura del castello capitanate da una torre in angolo. L’atmosfera era allegra, spensierata, sorprendentemente calda, nonostante fosse una sera di agosto che sembrava novembre.”

GUSTO – [Giorgia, Digital Strategist]

“Incredibilmente, uno dei ricordi più vividi di quest’anno a Sottosopra è legato al gusto… e alla frutta! Ho assaggiato per la prima volta diversi vini naturali: al palato sembravano dei veri e propri succhi, freschi e sorprendenti. Da ora in poi credo che assocerò sempre i vini naturali ai concerti. E poi, immancabile, il panino di fine concerto con salsiccia e peperoni: quello rimane per me il sapore autentico della musica live.”

TATTO – [Enrico, Copywriter]

“Se penso a un ricordo tattile di concerti o festival, non riesco a non immaginare quel bicchiere di plastica con la birra: arriva freddo e bagnato, e piano piano sotto le mani si riscalda. Vorresti berla fresca, ma l’estate non perdona e finisce che la bevi di corsa. Poi, a metà concerto, ti ritrovi sempre con il bicchiere vuoto in mano perché non vuoi buttarlo per terra. E se devi fare una foto o un video decente, ti tocca tenerlo in bocca per avere una mano libera col telefono. Sembra quasi la trama di un fumetto!”

SESTO SENSO – [Michele, Co-Founder]

C’è sempre un momento in cui senti che sta succedendo qualcosa di speciale. Al festival Sottosopra 2025 è successo con Venerus. Quella sera mi sono posizionato sulla collinetta accanto al parterre e, verso la fine di Love Anthem, No.1, ho guardato il pubblico che cantava e si muoveva insieme. Non c’era nulla di eclatante, solo tante persone diverse che per qualche minuto si sono trovate sulla stessa frequenza. È stato un momento semplice, ma intenso, che mi ha fatto capire quanto sia potente vivere la musica insieme.”

Una comunicazione sensoriale

Nel lavoro di Super Agency, la comunicazione non è mai solo questione di parole o informazioni. È un modo per far emergere sensazioni vere, per far vivere chi ascolta o legge un’esperienza che va oltre il semplice messaggio. Perché una comunicazione che funziona davvero è quella che riesce a entrare dentro, a far sentire qualcosa: un suono, un profumo, una luce, una temperatura, un sapore.

È fondamentale partire dai sensi, perché è lì che si nasconde la vera chiave per creare un legame autentico. Evocare una sensazione significa attivare nella mente dell’utente un piccolo viaggio emotivo, farlo “sentire dentro” prima ancora di vedere o capire. È così che una storia diventa coinvolgente, un messaggio diventa memorabile, un brand riesce a farsi spazio nella vita delle persone.

Per Super Agency, la capacità di parlare ai sensi è il modo migliore per costruire una comunicazione che non si limita a dire qualcosa, ma fa vivere qualcosa. E in quel “qualcosa” risiede il potere di catturare l’attenzione, di creare interesse e, infine, di far nascere una connessione vera e duratura.

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