SOTTOSOPRA CASTELFRANCO

C’è stato un momento in cui abbiamo cominciato a pensare che parlare di soldi fosse volgare.

Che la finanza fosse roba da boomer in giacca grigia o da startupper ipercompetitivi su LinkedIn. O, comunque, una cosa troppo complessa. Un po’ fumosa. E oltremodo noiosa.

Spoiler: è una trappola.

L’atto rivoluzionario della consapevolezza passa anche da qui.

Non sapere nulla di come si gestiscono i soldi non è romantico. O disruptive. È pericoloso.

Perché siamo cresciuti tra sogni di vite alternative, freelance, progetti creativi, affitti inaccessibili, lavori precari, stipendi fermi, pensioni lontane come Marte, e la sensazione non troppo vaga di essere rimasti fregati, soprattutto a fine mese.

Il problema è che nessuno ci ha mai insegnato che il denaro (e l’accumularlo) non dovrebbe essere un mero obiettivo, ma un mezzo da usare per plasmare il futuro. E la rivoluzione sta tutta qui.

Finanza punk (senza perdere l’anima)

Parliamoci chiaro: investire non vuol dire diventare speculatori senza morale. E non si tratta semplicemente di accumulare.

Vuol dire innanzitutto identificare delle priorità e pianificare di conseguenza, per potersi garantire quanto di più prezioso esista: la libertà di scegliere.

Scegliere dove vanno il tuo tempo e le tue risorse.
Se puoi mollare un lavoro che ti svuota.
Se puoi prenderti un anno sabbatico per fare musica o viaggiare.
Se puoi dire di no, perché hai un margine di sicurezza.

Investire è costruire un’autonomia concreta per non essere in balia del caos del contesto.

“To be a rock, and not to roll”

Serve un nuovo umanesimo finanziario, che metta al centro la persona e
il suo progetto di vita.

… E se esistesse davvero?

C’è chi lo sta facendo.

Azimut è una realtà finanziaria globale, indipendente, sostenibile, che offre soluzioni di gestione del risparmio su misura, che tu stia progettando di fare il giro del mondo in barca a vela, iscriverti all’università o al master, fondare un’azienda, comprare casa, o andare a venti concerti in un anno.

Non cerca solo investitori. Cerca persone.

Ti accompagna con competenza. Ti aiuta a pianificare, a investire con metodo e disciplina, a capire che il “vile” denaro non è poi così vile, se diventa il mezzo per realizzare i tuoi progetti e il tuo potenziale. E anche, perché no, un giorno fare qualcosa di buono per la comunità, alla faccia del caos del contesto.

Ma da dove si inizia?

Ecco 3 cose semplici e concrete che puoi fare, anche senza Excel:

  1. Risparmia per i tuoi sogni (e per ammortizzare gli imprevisti). Crea il tuo fondo “Acchiappasogni & Salvagente”. Esistono PAC (piani di accumulo) etici e low-cost: ti permettono di investire un po’ alla volta, anche partendo da cifre
    piccole. Non servono superpoteri, serve costanza.
  2. Fai pace con l’idea di “budget”. Non è controllo, è consapevolezza. Usa una app (ce ne sono di gratuite e intuitive)
    per capire dove vanno i tuoi soldi. Non per giudicarti, ma per decidere.
  3. Parlane. Con amicə, colleghə, chi vuoi. Parlare di soldi in modo onesto e aperto è un atto rivoluzionario – e contagioso.

La vera libertà non è solo mentale
È anche sapere che hai un piano. Che hai le spalle coperte. Che puoi fare scelte radicali, creative, gentili, perché hai imparato a prenderti cura anche della tua parte materiale.
E no, non serve cambiare chi sei.
Serve solo iniziare a pensare che i soldi – pochi o tanti che siano – sono uno strumento.
E come ogni strumento, dipende da chi li suona.

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